Da martedì 4 luglio a domenica 9 luglio, ore 21.00, come da tradizione presso la suggestiva sede del Forte Sangallo di Nettuno (RM), si svolgerà “Tracce Cinematografiche Film Fest”, festival internazionale del cortometraggio, giunto alla sua XXII edizione e partner de La 48H del MAC fest.
Il Festival, a rilevante impatto culturale, artistico e sociale, autonomo ed indipendente, ha sempre fatto dell’originalità, della fruibilità, della ricchezza culturale, della poesia e dell’emotività, del respiro e della visione estera, i propri tratti caratteristici, ed è divenuto ormai un evento dotato di una propria forza e riconoscibilità, in cui ci si emoziona grazie alla potente forza della narrazione cinematografica declinata in un’ottica psicosociale ed etnografica.
Un risultato raggiunto in virtù della forza narrativa dei cortometraggi oggetto di proiezione, ma anche, e soprattutto, dell’impegno volontario, gratuito e competente dei suoi volontari e del suo Staff, specie se si considera che viene realizzato senza alcun tipo di finanziamento. Può dirsi, quindi, orgogliosamente ed artigianalmente “no red carpet”.
Per le 4 sezioni del Festival in concorso (animazione, free, social e videoclip), a fronte dei circa 1000 cortometraggi pervenuti, l’organizzazione ha scelto le opere finaliste e vincitrici, considerate valide ai fini della promozione della conoscenza e della comprensione di culture altre rispetto a quella italiana, risultato raggiunto avendo decentrato il proprio punto di vista, favorito la riflessione sociale e lo spirito critico, facilitato il riconoscimento empatico e la vicinanza emotiva, attraverso l’eclettismo e la sinestesia delle arti, realizzando, così, un sincretismo fra poesia e cinema.
La prima novità di quest’anno è l’istituzione del Premio per il Miglior Reportage Sociale, dedicato alla Memoria di Antonio Taurelli, concittadino illustre recentemente scomparso che, animato da partigiano spirito antifascista, ha lottato al fianco degli Alleati ed è stato testimone dello sbarco alleato avvenuto il 22 gennaio 1944 sulle coste di Anzio e Nettuno. Antonio Taurelli ha altresì promosso in vita un premio nelle scuole di Nettuno ed Anzio per sostenere il valore del ricordo della guerra sui nostri territori e, puntualmente, ogni anniversario dello Sbarco ha onorato i caduti suoi commilitoni Alleati nel Cimitero Monumentale Statunitense di Nettuno.
Sabato 8 luglio alle ore 21.00 si svolgerà un evento speciale, importante e particolarmente significativo, dotato di grande impatto simbolico, poiché il Premio Antonio Taurelli per il Miglior Reportage Sociale sarà consegnato a Domenico Iannacone.
Domenico Iannacone è giornalista e regista RAI, autore di reportage sociali dall’alto valore culturale ed umano, il cui filo conduttore è una narrazione accogliente e non giudicante, incuriosita e partecipe, ma mai invadente o umiliante, di chi riesce ad accompagnare, mettendosi al fianco del soggetto o dei soggetti protagonisti, con autenticità, rispetto e semplicità, perché immune dalla voglia di spettacolarizzare l’altro spogliandolo della propria profondità. Da ciò scaturiscono un dialogo e una relazione franchi, onesti e genuini, tramite cui emergono la dignità, la sacralità e la ricchezza emotiva delle persone che condividono la propria storia, tenendo assieme le proprie fragilità e le proprie risorse attraverso una spirale narrativa e visiva che tocca le marginalità quotidiane in cui siamo immersi, consentendoci di riuscire a metterle a fuoco, vedendo con gli occhi trasformativi dell’empatia.
Fra i lavori di Domenico Iannacone, si ricordano “Il sillabario delle emozioni” (2022), “Che ci faccio qui” (2019), “I Dieci Comandamenti” (2013-2018), che gli è valso due volte il Premio “Ilaria Alpi” e il Premio come “migliore TV d’autore dell’anno”. Precedentemente aveva già vinto altre tre volte il Premio “Ilaria Alpi”, nella sezione miglior reportage italiano lungo, nel 2008 con “Il Terzo Mondo” e nel 2010 con “Il Progetto, storia di un’Italia incosciente”, nel 2011 con “Evasori”.
In occasione della consegna del premio, la serata dell’8 luglio, presente Domenico Iannacone, sarà centrata sulla proiezione di “Ogni santo giorno: capitolo 1”, contemporaneamente reportage di denuncia sullo sfruttamento, sulla riduzione in schiavitù e sull’oppressione del lavoro dei più fragili nelle campagne, ma simultaneamente anche testimonianza di chi, invisibile, marginale e precario a sua volta, compie quotidianamente gesti d’amore prendendosi cura degli altri in una forma di lotta comune per l’esistenza.
L’organizzazione del Festival ha fortemente voluto questo Premio, che si aggiunge agli altri, tra cui il Premio Mediterraneo “Claudio Lanzilotto”, per riconoscere la centralità sociale del documentario da cui deriva e su cui s’innesta la sensibilità delle scelte che orientano l’organizzazione nel costruire il palinsesto.
Nella serata inaugurale di martedì 4 luglio e nelle altre serate di mercoledì 5 luglio e venerdì 7 luglio oltre alla proiezione dei cortometraggi finalisti, ci saranno altri eventi speciali, come la proiezione di un lavoro autoriale di Cecilia Mangini, prima documentarista italiana, scomparsa nel 2021, dal titolo: “Due scatole dimenticate-un viaggio in Vietnam”, co-regia di Paolo Pisanelli; una breve retrospettiva delle edizioni precedenti e, giovedì 6 luglio, uno spettacolo teatrale nella forma espressiva del monologo in un unico atto sulla figura di Paolina Leopardi dal titolo: “Storia di Paolina, ovvero l’altra Leopardi che amerete”, testo dell’autrice teatrale e televisiva Manuela D’Angelo con la partecipazione dell’attrice Barbara Mautino.
Domenica 9 luglio vedrà la proiezione e la premiazione dei cortometraggi vincitori e la visione di “Canto Liminare” di Tetra Vision (Menzione al Miglior Montaggio), un cortometraggio proveniente dal MAC Fest di Cava de’ Tirreni (SA), con cui è stato sancito un gemellaggio.
Sul sito www.traccecinematografichefilmfest.it maggiori informazioni e l’elenco completo dei corti ammessi, dei corti finalisti, dei corti vincitori e delle menzioni speciali. L’ingresso, come sempre, è libero e gratuito.